La leggenda dell’Açaì

collana lunga legno e acaìLa leggenda narra che…

Nel profondo della foresta pluviale amazzonica viveva un’antica tribù Indio costretta a confrontarsi con una situazione allarmante: la sovrappopolazione.

Itaka, il capo tribù che sapeva di non avere risorse necessarie per sfamare i nuovi arrivati, decise di fare una dichiarazione per il bene comune della sua gente: ogni neonato da quel giorno in avanti sarebbe stato ucciso.

Itaka non fu parziale nemmeno quando il bimbo da uccidere fu quello di sua figlia Iaça.

Malgrado le suppliche di Iaça, quando il bimbo nacque Itaka ordinò di ucciderlo.

Distrutta dalla decisione del padre, Iaça si rintanò nella sua capanna a piangere e a pregare gli dei, fino a quando sentì la voce del suo neonato piangere fuori dalla tenda.

Quando uscì non trovò il bambino, ma un’alta e dritta palma con degli strani frutti a forma di bacche. Il giorno seguente gli Indios trovarono Iaça senza vita, sdraiata di fronte a quella palma, aggrappata a una foglia mentre i suoi occhi immobili indicavano i frutti in cima alla palma.

Gli Indios salirono sulla pianta e raccolsero i frutti. In breve tempo scoprirono le molteplici applicazioni di questi frutti e le loro proprietà nutrienti.

In ricordo del sacrificio di Iaça, il capo tribù decise che il nome di questo nuovo frutto dovesse essere quello della figlia letto al contrario: Açaì.

Con l’açaì, Itaka capì che la sua tribù non avrebbe più sofferto per la mancanza di cibo e abrogò la legge, la tribù fu salva e iniziò a crescere florida.

 

 

fonte: http://www.vegetariani.it/vegetariani/articles/1370.html

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